Il sociologo e giornalista Francesco Pira presenta il suo libro “Le Piraterie” alla Feltrinelli. Il ricavato in beneficenza

Il libro è un pretesto per parlare delle opportunità e dei rischi delle nuove tecnologie, argomenti affrontati nel testo. Le pagine dei giornali ed i servizi televisivi riportano quotidianamente, infatti, episodi di cronaca, legati soprattutto alle conseguenze, derivanti da un uso improprio della rete e delle nuove tecnologie. Eppure accade di rado che vengano proposti servizi, attraverso i quali creare delle valide occasioni per riflettere su quanto esse abbiano effettivamente condizionato e/o modificato la quotidianità di ciascuno. Internet, Facebook, Instagram e gli smartphone hanno fornito nuovi codici e nuovi linguaggi che di fatto hanno impostato la comunicazione su ritmi prima impensabili ed impostato le relazioni su modalità di interazione, dettate dal qui ed ora, dal tutto e subito.
Un testo caratterizzato da onestà intellettuale e profonde doti umane che, unite alle sue competenze specifiche, lo rendono un punto fermo del giornalismo italiano, nonostante le tante variabili, le incertezze e la precarietà, in cui l’intero settore versa in questo periodo. Ed è proprio il direttore de “La Sicilia” a sottolineare “l’importanza di questo volume che rappresenta non solo la compiuta raccolta di un anno di piraterie, ma soprattutto il momento di sintesi di un percorso intellettuale ed umano, nel quale chi legge si sente pienamente coinvolto. Un saggio interessante ed originale per questo suo modo di porre la nostra società 2.0 e di porsi senza falsa retorica: le nuove tecnologie sono ormai parte di noi, caratterizzano la nostra quotidianità e garantiscono la fruizione personalizzata dei contenuti -sono le sue parole-. Francesco Pira da bucaniere “globalizzato” diviene protagonista di incursioni dell’intelletto che, con brio e un pizzico di ilarità, inducono il lettore ad interrogarsi sul suo rapporto con i mezzi di comunicazione, con gli smartphone, le applicazioni per andare insieme oltre il dato oggettivo che, supportato da solide basi teoriche, diviene occasione di una più approfondita analisi sociologica da vivere e condividere. Il piglio giornalistico regala istantanee nelle quali ciascuno ha la possibilità di rivedersi e, sorridendo, porsi delle domande”.